Perugia in slam
Perugia in slam
È ovvio che si pensa di andare a fare uno slam per tirar su 2 euro, vedere un posto nuovo nel Grande Centro Italia, far sentire le tue cose e finalmente a più voci, ma poi la Ventroni che dice che xx xxxxx e Timi che ha paura dell’amore di sua madre (e noi anche più del suo) cui dedica la poesia e fugge a spalmarsi in fondo al loggiato e Raspini che gli urla di pensare al fatturato finché può, rendono il tutto un’altra cosa, nella f(o)(i)uga d(a)ella vita ma almeno ogni tanto rivolti verso. Vabbè.
L’allegria naturale della Lo Russo, il mistero disperato ma vuoto della Raimo (e famiglia) ma soprattutto la notte che ridimensiona. Lo slam va di notte, a notte fonda, e il prima è tanto che non si può più dire anche e a Timi offrono un caffè dietro l’altro e (s)compare pure la Petrova dietro al marmo sparato che sfuma ogni pietra, figurati Francesco.
Solo il Raspo ci si spiaccica addosso, ci scivola sui gradoni, rendendoli mobili anche in grado di rialzarlo, ammorbidendoli come torrone norcino, sotto la minaccia d’abbattervi la manona, con l’immenso, di più, grido di SIIIIILVIO!!!!
Nella seconda parte, dopo il Raspo insomma, tutto può cambiare ma dipende da te. Gli scalini son diventati agevoli e dan sostegno alle intenzione di Sergio, noialtri jurij e Timi. La gara si rilassa quando dovrebbe diventare seria. Ma è quasi sempre così che deve andare.
Solo che l’inizio non era stato buono affatto. Sara, la prima, si ritrova affondata nella piazza che per metà gracchia una specie di silenzio e per metà si becca la sua voce raddoppiata da un’eco elettronico manco leggesse la Chat di Sergio che quando la legge non ha più il super-effetto e ci mette pure più del tempo dovuto.
La giuria si deve ancora scaldare, ma si capisce subito che non lo farà mai e voti di conseguenza. Tranne che per una perugina raccomandata che si becca dei nove senza manco sapere perché e certi urli del pubblico.
E Voce e Voce becca la maestrina che si permette di dare un 5 a Timi, come anche purtroppo l’amica. Le stesse che danno due 9 alla perugina al secondo turno. Della Raimo è meglio non parlare, mai più. La Lo Russo va in finale con noi e Raspini, ma ormai i giochi sono strafatti, mai visti fatti così a Roma o su al Nord.
Di tutto ancora non si può più dire niente. Siamo andati tutti all’Arcigay, a consolarci un po’, per niente.
