LE VOCI DELLA POESIA

Reggio Emilia - 17 Luglio 2003

Dal diario dello scrittore inattivo Giuseppe Caliceti, sabato 19 luglio 2003:

Salve Suini et Vagine Tutte della Grande Rete Globale! Allora, allora, cominciamo con le Danze della Pioggia? Allora, allora, non è che dentro di voi avete trovato un orifizio libero per un inceneritore?
Sparajurij: ultimo atto delle Voci della Poesia? / giovedì sera.
Così giovedì sera è terminata la 13ma edizione de Le Voci della Poesia. Quarta e ultima sera. Prima edizione senza Ivano Burani, suo fondatore. Ivano che adesso non c'è più. Ivano che magari commemoremo alla Festa dell'Unità provinciale di settembre con una serata di poesia e liscio: questa è l'idea, speriamo di realizzarla con gli amici di Ipermarket Emilia Nord. L'edizione si è chiusa con tre componenti del Laboratorio di Scrittura Sparajurij di Torino. Ragazzi che lavorano sulla scrittura come piace a me: seriamente. Lavorano sul linguaggio, sull'immaginario che ci viene proiettato ogni giorno nelle orecchie negli occhi e nelle vene e cercano in qualche modo di decostruirlo, di navigarci dentro, di galleggiarci dentro. Ragazzi che non si vergognano nonostante la giovane età a dare un occhio alle avanguardie e alle neoavanguardie.
Arrivo all'Hotel Morandi alle ore 20. Ce ne andiamo a bere una birra dal vecchio Raspo agli Ex Stalloni e poi ci si avvia per il Chiostro della Panizzi. C'è meno gente del solito, ma attenta come non mai. All'inizio faccio le domande di rito e i tre baldi si presentano. E subito c'è questa freschezza di fondo nelle loro piccole (a volte un po' orgogliose) dichiarazioni. C'è la sensazione chiara che, nel bene o nel male, credano comunque in quello che fanno, si divertano di fare quello che fanno. Una bella energia, insomma. Che di questi tempi non è assolutamente poco. Dalle risposte è chiara la consapevolezza di essere nati e di vivere in un Universo Merce. Che sono cose che anche io e gli amici più anziani di Ipermarket Emilia Nord dicevamo dieci anni fa. Che è poi la stessa cosa che dice Aldo 9. Che anni prima a suo modo diceva anche Nanni Balestrini. Aldo, Nanni, non a caso due autori di riferimento per il gruppo. Poi c'è questa grande Delusione della Politica, che ha preso derive e vitalità in una produzione Estetica. Poi ci sono i loro Progetti/Performance, le loro Operazioni Situazionistiche. Viene ricordata l'ultima al Salone di Torino (Guantox, non toccate quei libri di merda: questo potrebbe essere una traduzione, con cui si critica il mondo impalato dell'editoria italiana). Poi ci sono queste Poesie Adesive stampate nella notte e ritagliate nel pomeriggio in treno venendo a Reggio Emilia che riprendono la Poesia Visiva, che sono Poesia Visiva.

Poi si inizia col reading. Cose che io conosco ma che sul pubblico hanno un ottimo effetto, spesso accompagnate da basi musicali costruite sul momento grazie a un computer portatile per non pagare i diritti alla Siae.
Alla fine c'è pure una domanda del pubblico: Non vi sentite vittima di questo mondo? La risposta, per quanto possa essere interessante la risposta a una domanda non interessante, è più o meno: Chissenefrega, siamo quello che siamo. Tutto il resto sono interpretazioni. Un'altra domanda: Ma dei poeti italiani di oggi che scrivono mettiamo poesie sulla natura cosa pensate? Risposta: Ma anche noi, mettiamo scriviamo poesie sugli alberi. Semplicemente noi guardiamo questo albero come un futuro mobile Ikea: tutta qui la differenza. Insomma, dei talentelli. Tenuto conto poi che hanno dai 23 ai 25 anni. Anche una vena di presunzione a quell'età non guasta. Anzi, direi che è assolutamente necessaria. Bravi ragazzi, avanti così. Gli unici appunti, che poi approfondisco un po' meglio nella cena che segue:
· sul palco oltre alla voce c'è anche il corpo: perché non approfondire di più la presenza del corpo anche durante una semplice lettura di poesia, non approfondire di più il lato performativo? Credo sia giunto il momento.
· Assolutamente bisogna che Sparajurij a Torino diffonda due esperienze torinesi di primordine: l'opera del poeta Arrigo Lora Totino e l'esperienza dei Cantacronache di Calvino & Company.
· Poi, poi, a proposito degli slam (Sparajurij sono i leader degli slam poetry del Piemonte, sembrerebbe, dell'organizzazione di). Premesso che io per gli slam non ne sono mai andato matto, mi chiedo: Ma perché, cazzo? Ma perché? Perché, anche se non siamo DENTRO a una TV, dobbiamo continuare a darci dei FORMAT televisivi? Rompeteli, diobonino! Perché la votazione?!!! Perché TRE minuti? Perché non ci si può accompagnare con la musica? Perché castrarsi così quando il mondo già... Perché castrarsi con le proprie mani anche in poesia quando già il mondo in cui viviamo è così castrante?
A tarda serata, comunque, dopo la cena, si rimane a parlare e a leggere poesie fino alle tre di notte e la parte del Leone come al solito la fa il vecchio Raspo. Sono doposerate leggendarie, che gli Sparajurij non a caso filmano e fotografano. Si leggono i testi di Raspo, poi si leggono alcuni loro testi dall'antologia .noibimbiatomici.

Il megafono/ Messaggio criptato per i componenti di Ipermarket Emilia Nord (e ai loro fans):
L'entusiasmo e la freschezza dei giovani talentuosi di Sparajurij, che si traduce in una autoproduzione gadgettistica ragguardevole, sia da lezione agli intrepidi dell'Ipermarket Emilia Nord di Reggio Emilia, di cui modestamente Lo Scrittore Inattivo qui impegnato sulla tastiera del computer in 'sto cazzo di caldissimo momento fa gloriosamente parte. I valorosi e intrepidi, ricordiamo qui senza la necessaria memoria, si esibiranno il 24 Giovedì di Luglio. Il luogo è già stato deciso, nel reggiano. Ma sarà comunicato ufficialmente a giorni, quando la mia memoria riprenderà a funzionare al meglio. Al momento sono spappolato come una larva dal caldo. Di cosa si tratta? Mistero. Uniche voci uniche: ci sarà il vecchio Raspo che leggerà con la voce del Berlusca l'annuncio dell'entrata in guerra del Duce e ci saranno le ultime dichiarazioni d'intenti del nostro formidabile Capo del Governo che saranno lette con la voce del Duce. Con estrema naturalezza, si capisce. Al momento non ci è dato avere alcuna informazione ulteriore. Promettiamo comunque di tenere informati i militanti che lo richiedessero. Insomma, Compagni & Camerati, credo che sia arrivata l'ora di comperare UN MEGAFONO.


Qualche memoria fotografica dell'evento


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