intervista a
Aldo Nove
dalla raccolta di Tommaso Labranca R.I.O - Rare Interviste Originali, scaricabile a questo indirizzo
Aldo Nove: Signore e signori telespettatori di questo sito
buongiorno. Siamo Aldo Nove e Tommaso Labranca a discutere
un forum che c'è stato quindici giorni fa e che è stato tolto su
argomento Giorgio Colli e suo marito Ombretta Gaber. Allora il sito
diceva: E' giusto essere d'accordo con Ombretta Colli?. La
risposta è stata no, perché la Colli ci disgusta come donna, come
è fatta vecchia e anche per la sua politica completamente
sbagliata, molto di forzaitalia che quando era giovane faceva una
politica alla sinistra di Mao e adesso fa una politica alla destra di
Pannella. Quindi siamo tutti che la odiamo con la sincerità del
nostro cuore. Adesso faccio una cosa di mangiare.
Erano i primi giorni del 2000. Sul sito allora in funzione, labranca.com,
era nato un verboso dibattito in seguito alla partecipazione di Aldo
Nove, Raul Montanari e altri a una iniziativa sponsorizzata dalla
Provincia di Milano e dalla sua presidente, Ombretta Colli. Dopo
svariate mail, si arrivò a un incontro rappacificatore con Aldo Nove,
durante il quale fu registrata questa intervista.
Tommaso Labranca: Quello che ha colpito è stata la tua reazione,
Aldo Nove. Poiché in fondo non c'era un vero attacco nei tuoi
confronti.
Aldo Nove: Perché mi dava fastidio che c'erano delle cose un po'
private, dette al telefono che messe su un sito mi macchiavano. Io
non sono uno che ama moltissimo la dimensione privata, però c'è
una certa dimensione privata ogni tanto.
Tommaso Labranca: Io ti chiedo scusa se questa cosa ti ha dato
fastidio, ma la portavo a testimonianza. Perché aspettare che
siano gli altri quando noi saremo morti a tirar fuori tutto quello che
noi abbiamo fatto? Meglio farlo sapere subito?
Aldo Nove: Va be', questo è anche vero. Può essere sinceramente
giusto.
Tommaso Labranca: Cioè vendere oggi stesso il nostro diario. Hai
tutti gli occhiali storti, come fai a vedere bene?
Aldo Nove: Perché non riesco ad andare a farli mettere a posto. E'
per darmi un carisma e un sintomatico mistero.
Tommaso Labranca: Dovrebbero essere da sole.
Aldo Nove: Lo so, ma poi non ci vedo. Perché siamo in inverno.
Cos'è adesso primavera? Allora io mi sono risentito perché a me
fa schifo Ombretta Colli. Cioè a parte che mi viene sempre Ornella
Muti, non so perché… non ha fatto niente.
Tommaso Labranca: A parte poi che essere confusa con la Colli…
Aldo Nove: Mi viene in mente come pronuncia, no? Ornella Muti…
E poi l'ho trattata malissimo di fronte a tutti e non ci volevano
pagare perché l'avevo ingiuriata.
Tommaso Labranca: Ma la serata come è andata poi? C'era
gente?
Aldo Nove: Era pieno di gente e io non capivo perché. E Pinketts
si è ubriacato, tanto per cambiare. Hanno fatto questo film brutto,
brutto, noioso, proprio un film… allora lo scopo era che ci davano
500.000 lire se facevamo la presentazione. Io 500.000 lire compro
dei cd però poi alla fine hanno deciso che non ce li davano perché
io avevo insultato Ornella Muti. E allora si è incazzato Raul e ha
detto vi spacco tutto perché siete dei disgraziati, dovete pagarci
mezzo milione per uno e alla fine avevano paura di Raul perché
ha i muscoli e cià sotto un tarello magnetico, anche la sua
fidanzata lo ammette. Lei non sa come fare, non c'è spazio, dice:
basta Raul non c'è più spazio smettila, ma lui va dentro e scassa
tutto. E' fatto così lui. Allora io credo che quella serata lì la roba
più indecente era la locandina di questo tipo con una roba da
circo: Ornella Muti presenta…
Tommaso Labranca: E' quello che mi ha fatto saltare su quando
sono arrivato a casa e ho visto l'invito.
Aldo Nove: Infatti quando mi è arrivato l'invito, ho chiamato Raul e
ho detto guarda che devo fare una cosa con so cosa gli ho detto…
una serata con Lukàcs… una roba così, non posso venire.
Lukàcs, quel comunista che fa Guerre Stellari. Allora Raul mi ha
spiegato, no senti, noi abbiamo fatto questa cagata qua per darci
mezzo milione dobbiamo fare questa roba. E Tommaso Labranca:
ma fa niente se parlo malissimo di Ombretta Colli? E lui mi fa: E'
giusto che tu dici tutto quello che vuoi. Così ogni volta che parlavo
dicevo: Innanzitutto ringrazio a Ornella Muti per averci fatto venire
a questa sera, finalmente vedo i miei amici Voltolini, siamo amici
un poco, a Pinketts, Pinketts mi piace è fuori come un diluvio, e
anche a Tiziano che non c'è, perché doveva fare una conferenza
con uno che non si capisce se è morto o no. Sai uno di quelli
vecchi che non si sa se sono morti o no. Come Mario Soldati che
quando è morto hai detto: cazzo, ma era ancora vivo? Ah sì,
Baudrillard. Ha fatto questa conferenza con Tiziano Scarpa, allora
è vivo.
Tommaso Labranca: A me non mi chiamano a fare le conferenze
con Baudrillard…
Aldo Nove: Neanche a me, forse perché ho cambiato il numero di
telefono. A me mi piaceva Baudrillard, c'era un libro che si
chiamava L'ombra delle maggioranze silenziose. La copertina era
in tre parti, per metà niente, per metà delle cosce e per metà delle
parole. Una delle tre parti mi piaceva, ero contento delle cosce…
allora Tiziano non c'era, eravamo noi a questa serata e io dico:
ringrazio Ornella Muti per averci fatto venire a questa serata e io
mi ricordo che quando ero piccolo (e ho alzato il braccio sinistro
così) ascoltavo le sue canzoni di lei e di suo marito, però peccato
che adesso ha cambiato idea, non ho capito cos'è, però fa niente
perché c'è Pinketts e Voltolini e tutto il tempo parlavo con il
braccio così. Quando poi ogni volta che parlavo sempre dicevo:
no, comunque ne approfitto per ringraziare Ombretta Colli, ogni
volta e tutti ridevano. E quelli di Ombretta Colli non erano contenti.
Non volevano pagarci, era un atto politico... (mangia) Allora la
questione se è giusto o no fare le robe con le istituzioni, è una
questione abbastanza seria perché se fai delle robe in un modo o
nell'altro ti trovi a che fare con le istituzioni. O quelle di destra o
quelle di sinistra. Ma quelle di sinistra tra virgolette cosa sono di
sinistra, sono molto di destra, democrazia cristiana tremenda.
Quindi come diceva un ex dadaista sovietico: Che fare?
Tommaso Labranca: Ecco, il forum nasceva da questo: è giusto
che i paladini della provocazione, le persone che hanno dato
dignità letteraria al termine pompino accettino questi inviti? Ma io
comprendevo anche le giunte di sinistra. Tu mi hai detto nella tua
prima risposta: Salutami Fazio e Veltroni. Se io ti ho fatto male
dicendoti quelle cose, tu mi hai fatto male dicendomi questo.
Perché all'interno del gruppo di Fazio, del quale credo di non fare
più parte, io comunque ero la pecora nera, identificato con il
cattivo e il fascista. Vogliamo parlare di Haider?
Aldo Nove: E quello lì... meno male che c'è qualcuno che
combatte contro questi negri in Italia! Non ne possiamo più. E'
giusto che qualcuno facci qualcosa.
Tommaso Labranca: Tommaso Pellizzari mi ha proposto di
raddoppiare il debito, invece di cancellarlo.
Aldo Nove: Io voglio dire che voglio bene a Jovanotti perché lui è
una persona che è ingenuo e dice delle cose sinceramente e
quindi è molto dolce, a me mi fa una cosa che sento un affetto. Ci
sono vari livelli di comunicazione, quello di Jovanotti è molto
basso.Il fatto che in Italia non ci sia più nessuna forma di
comunicazione politica, lui l'ha stimolata. Comunque è giusto. Io
ho scritto sul Liberazione, giornale per il quale scrivo gratis perché
tanto si scrive gratis per tutti, ho scritto Jovanotti ormai unico
affidabile politico italiano. Mi sembra che sia un politico dignitoso.
C'è questo spettro che aleggia nella politica, la mancanza di
corrispondenza tra i termini e le cose.
Tommaso Labranca: Spiegami una cosa. La destra ha attaccato
Fazio, Jovanotti e Sanremo per il buonismo totale. Ma non è lo
stesso Berlusconi che dice l'Italia dell'odio sta a sinistra e l'Italia
dell'amore e della bontà sta da lui, a destra? Non è una
contraddizione?
Aldo Nove: E' una contraddizione in quanto ci sono due tipi di
immagini di Hitler e sono sempre quelli. Cioè o lui in assetto
proprio da guerra durante le manifestazioni di massa con il braccio
destro levato o foto molto romantiche e bucoliche di lui in baita che
sorride e accarezza i bambini con aria molto
melliflua.
Tommaso Labranca: Sei contento di vivere in questo momento
storico?
Aldo Nove: Curiosissimo. Contento non lo so, molto curioso sì.
Credo di avere costantemente quest'ansia di rendermi conto di
non essere in grado di capire cosa sta succedendo per la velocità
in cui cambia, però anche stimolante cercare di aprire delle brecce
in questo, rischiando di sbagliare qualcosa.
Tommaso Labranca: Ma ti senti protagonista di tutto quello che
succede, che è successo e soprattutto che succederà?
Aldo Nove: Siamo tutti protagonisti. Siamo tutti famosi.
Tommaso Labranca: E' vero che ti dai al cinema?
Aldo Nove: Sì ho fatto un film che si chiama Hablame Luna e
affronta la tematica delle crisi religiose di Clemente Mastella, lui
voleva farsi parroco a 21 anni, un po' grande, e poi era anche
fidanzato e doveva sposarsi, allora, essendo morto Bresson, per
fare un omaggio a lui e al suo cinema, ho fatto un lungometraggio con le musiche di sciostocovic, come si dice?, un film senza scene
sporche, possono guardarlo anche i giovani…
Tommaso Labranca: Allora non è molto bello!
Aldo Nove: Fa schifo! Cioè il fatto che non c'è pompini o leccate di
figa. A me piace più che altro, dovendo scegliere cosa leccare,
leccare il Duomo o leccare la figa di Naomi Campbell, subito lecco
la figa di Naomi, non so perché. Deve essere di carattere.
Tommaso Labranca: E di Yuma che ne dici?
Aldo Nove: Ah sì, il vecchio Hume, lui è troppo razionale come
carattere…
Tommaso Labranca: Chiedo scusa, non Hume, Yuma… questa
sosia di Naomi Campbell che è sempre da Costanzo.
Aldo Nove: Ah sì, be' è una bella gnocca mi piace il gusto…
Tommaso Labranca: Avevi capito Hume! Ah ah! Mi ricordo al liceo
quando studiammo i filosofi tedeschi, c'era questo genio superiore
a tutti noi, Angelo Bertoletti, che aveva composto una meravigliosa
canzoncina che diceva: E Schelling quel che vuoi…. E Kant che ti
passa… E Fichte un dito in culo… Senti come mai siamo tutti
portati verso questa multimedialità? Tutti suonano, scrivono,
dipingono, Jovanotti, Battiato, Andy e Morgan dei Bluvertigo…
Aldo Nove: Andy Luotto anche. Fa la pubblicità agli 166 dei
tarocchi. Io lo stimo troppo…
Tommaso Labranca: Sì, ma anche Pasquale, la guardia giurata di
Forum, fa pubblicità a questi dei tarocchi.
Aldo Nove: Anche lui? Allora cerchiamo anche noi di farci
assumere!
Tommaso Labranca: Quindi tu dopo il cinema, dopo questa cosa
che stai preparando, che cosa farai?
Aldo Nove: Dopo farò una serata, un convegno con delle ragazze
a porte chiuse, io e loro spero. Delle ragazze di facili costumi, di
nascosto dalla mia fidanzata, spero che nessuno glielo dichi. Io
ultimamente mi eccito pensando alle copertine delle videocassette. Cioè non più alle persone umane che scopano, ma
proprio l'idea della videocassetta nera e quadrata mi eccita, a
pensare che dentro ci sono quelli che scopano. Il fatto in sé,
semantico luminarista di De Saussure, quando chiedo: Scusi, lei
sa le ore? io mi masturbo immediatamente perché penso a Le
Ore. Funziona così. E adesso cambia il mio asse erotico, io sono
maniaco ho comperato tre DVD sporchi, ma non ho il lettore.
Guardo il disco e mi eccito a pensare che dentro scopano.
Tommaso Labranca: Che fa Nanni Balestrini?
Aldo Nove: Sta scrivendo un romanzo sulla mafia, ma non riesce
perché Leonetti e Lello Voce lo chiamano continuamente. Lui
vuole finirlo, ma deve rispondere al telefono.
Tommaso Labranca: E Leonetti cosa fa?
Aldo Nove: Leonetti è grande, è vecchio. E' stato male ma si sta
riprendendo. Adesso cerca un editore per rieditare una rivista che
aveva fatto negli anni Sessanta, pagata da Einaudi ma non
Ludovico, una rivista fatta con tre redazioni. Una in Francia, diretta
da Roland Barthes, una in Germania diretta da Enzelsberger, una
in Italia diretta da Vittorini. Poi hanno raccolto un casino di
materiale ma si sono litigati per cazzi loro. Allora lui raccoglie
questo materiale e farlo in libro.
Tommaso Labranca: E non trova nessuno che gli pubblichi una
cosa simile?
Aldo Nove: No, perché per esempio Morgan è più importante e
giustamente anche un libro sulla cucina di Andrea Pezzi… Però
Elisabetta Sgarbi è una ragazza che mi sta simpatica.
Tommaso Labranca: Taci perché tu nel libro sei apparso. Ti ho
odiato molto quando ho visto la tua ricetta pubblicata sul libro.
Aldo Nove: La posizione di me e Nicolò è che ci siamo rifiutati di
dare qualsiasi collaborazione e per affetto nei confronti di
Elisabetta che ci teneva abbiamo deciso di pubblicarlo. Adesso
però mandiamo la pubblicità perché devo andare in bagno.