su Aldo Nove

(da Thanitart.com)

Aldo Nove prosatore Antonello Satta Centanin poeta prosatore poeta di una poesia che esplode, un pugno diretto allo stomaco di un'arte chiamata consuetudine, la bestia immonda che dell'arte stessa è vittima e carnefice, in un Italia che ha il volto della balia che non smette di allattare i suoi figlioli, in un mondo che all'essere ha sostituito il verbo avere, prima persona singolare, terza plurale quando il campanile assurge a metodo, simbolo ultimo del provinciale fai da te, che fa per tre quando il terrone non può esimersi dall'essere terrone, Aldo Nove, numero di imprecisata origine? forse che dir si voglia una briciola di questa migration che si fa poesia in quel N-N-O tanto esemplare quanto produttivo dove l'unica immigrazione consentita è quella della comunanza religiosa e trascorre le vacanze a Puerto Plata insozzandosi di deja-vu, Aldo Nove e questa giovane scrittura, d'etichetta come il codice a barre sui prodottini del bianco mulino e le orge prese a prestito da le ore quando il mondo si chiuse a riccio per non lasciar trapelare il vento(nuovo?) che avanzava diritto verso il nulla di quest'era di persone e oggetti, scrittura odiosaodiata come gli scansafatiche di questa X che sta X generazione che dalla tragedia dei padri ha voluto mandare a fare in culo questa inutile, puzzolente ignominia della considerazione che della X si è creata, sancita è la morte di quest'Italia, di questo sentirci uguali tutti sotto lo stesso tetto senza conoscere neppure noi stessi, tra un'alpitour vacanza e una scatoletta di Simmenthal

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