Per scoprire di che pasta è fatto un uomo basta porgli questa
domanda: che cosa faresti sapendo che ti rimangono dieci giorni da vivere? Se
risponde «sesso, sesso, sesso», naturalmente a pagamento, potete essere sicuri.
Siete in presenza di un comune maschio italiano, adolescente alla fine degli
anni Settanta. Intelligente sì, come i suoi fratelli maggiori che hanno fatto
il Sessantotto, ma con la frustrazione di non poter cambiare il mondo. Dunque
"impotente", in tutti i sensi, senza più niente da perdere: uno che
può decidere di farla finita in qualsiasi momento.
«Un everyman in cui ognuno può identificarsi», suggerisce Raul Montanari che
ha costruito il protagonista del suo nuovo romanzo, "Che cosa hai fatto"
(Baldini & Castoldi) sull'identikit di quest'uomo da bruciare. Lo sfondo
è un'Italia inquietante, governata da una dittatura mediatica, con un presidente
che scatena nelle piazze milanesi manganellatori che incendiano auto e spaccano
vetrine. Molto simili ai Black Bloc visti al G8. Si annuncia un piccolo caso
letterario. Anche per i dieci anni di vicissitudini editoriali che hanno preceduto
la pubblicazione. Rifiutato nell'ordine da Einaudi, Feltrinelli, Rizzoli, Garzanti,
Guanda, "L'ultima decade", questo il titolo del romanzo in prima stesura,
aveva atterrito anche Giovanni Testori. Montanari, pochi giorni prima che morisse,
gli aveva fatto leggere il manoscritto. «Dieci anni fa», racconta, «era un romanzo
troppo moderno. Testori criticava l'assenza di motivazioni psicologiche, di
sensi di colpa nel protagonista». Ma proprio la mancanza di responsabilità nel
vivere, e la corrispondente inerzia nel ribellarsi a una situazione politica,
fanno la forza del libro. Così ha giudicato Piero Gelli, editor della Baldini
& Castoldi che, in due giorni, la scorsa estate, ha detto sì a un Montanari
incredulo. Anche perché, due ore dopo, Cesare De Michelis faceva invano l'offerta
per Marsilio.
Pseudo Decameron apocalittico scritto in prima persona, il libro risucchia il
lettore nel girone infernale vissuto dal protagonista, un trentacinquenne milanese
che decide di suicidarsi. Affida i suoi averi a una donna misteriosa, Beatrice,
e le chiede di investirli procurandogli un programma di piaceri forzati che
coprono tutte le perversioni dell'immaginario maschile. Lontano per atmosfera
da Bret Easton Ellis o Michel Houellebecq, "Che cosa hai fatto" rimanda
a un voyeurismo da film porno girato con telecamera a mano. Più domestico, vicino,
conosciuto. «La vera moneta di scambio oggi non è l'euro, ma l'eros», dice l'autore:
«Persino il tg è diventato un luogo di seduzione. Il valore mediatico delle
telegiornaliste risiede nella loro desiderabilità sessuale». Non è un caso che
in questo quadro iperrealista, tra boudoir sadomaso, orge con ragazzine, camere
di tortura, quello che spicca è il sesso estremo a pagamento con la telegiornalista
più famosa d'Italia. E gli amanti del pettegolezzo sono serviti.
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Montanari -