recensione di - “Dio ti sta sognando” - Raul Montanari


Un ospedale, una panchina, un commissario che sta morendo per una malattia, un principe africano destinato alla morte dai suoi nemici, visioni, incubi, un po' di verità e molta letteratura: questi gli ingredienti dell'ultimo romanzo di Raul Montanari.

Situazioni lontanissime, ma luoghi tra loro vicini, un ospedale che al suo interno vive una propria dimensione, del tutto separata dal resto del mondo fino a che un evento inaspettato non la incrina. Una panchina nel parco popolata da una inconsueta umanità: il principe Walid, bellissimo africano che ha visto la morte dei genitori per mano di un dittatore , un conte troppo ricco con un castello in cui ospita abitualmente poveracci che vi cercano rifugio, ma con una stanza "proibita", chiave di molti misteri. Guarda gli altri vivere, decide spesso della loro vita e della loro morte, tutto quasi per gioco, un triste gioco di onnipotenza. Una breve vicenda, quella del principe Walid e del conte Köhler, che corre parallela a quella più complessa e fantastica che avviene all'interno dell'ospedale.
Mentre l'ispettore Astrea sta morendo, cosciente dell'imminenza della sua fine, preda spesso di allucinazioni da morfina, avviene un omicidio in una stanza dell'ospedale. Ne è accusato un ragazzo, il suo comportamento incomprensibile lo rende subito sospettabile, ma il commissario intuisce che gli investigatori avevano sbagliato il bersaglio delle loro accuse. Visioni avute in coincidenza con il fattaccio, si ricompongono lentamente nella sua mente e assumono un senso chiarificatore: Astrea capisce chi è davvero l'assassino, tutto, nella sua mente abituata alla ricerca degli indizi e della logica anche nel più incomprensibile dei delitti, si ricompone.
Sarà naturalmente il lettore a scoprire la conclusione di questo romanzo, classico nella sua struttura, ma ricco di spunti innovativi nei contenuti, soprattutto nell'analisi dei sentimenti e delle emozioni che dominano gli uomini. Nessuno è davvero malvagio o davvero santo, tutti gli esseri umani sono un po' compromessi e un po' giustificabili. Esistono sentimenti più forti della morte, esistono momenti nella vita di ciascuno che si fissano nella mente, vengono dimenticati, ma poi riemergono e danno senso a tutto. Un romanzo in cui la scelta del "genere" si fa pretesto per un discorso sull'uomo e sulla sua fragilità.


Dio ti sta sognando di Raul Montanari
Pag. 141, Lit. 20.000 - Edizioni marcos y marcos (Gli alianti 49)
ISBN 88-7168-212-2

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