Principio di – “Che cos’è questo fracasso”Tiziano Scarpa


Alfabeto


Attis


Mi spaventa e quindi mi intenerisce Attis che si taglia i coglioni. Questo ragazzino salta giù di corsa dalla nave, si lancia nel folto degli alberi e lì si trancia via il borsellino di pelle con una lametta di pietra. Mi fa paura e quindi mi fa innamorare la versione del mito così come la racconta Catullo. Mi mette in ansia e quindi mi consola l'inizio forsennato del carme (il numero 63, il mio anno di nascita): questo adolescente non si sa da dove viene, di colpo a velocità folle corre a sbarazzarsi dei testicoli con un sasso tagliente senza motivo. I primi versi sono uno sparo nel buio, un urlo nella notte, il crollo di una diga senza preavviso, senza movente. Comincia così: "Da misteriosi mari un'affannata nave lo sbarca e via con piedi smaniosi | Della foresta frigia calcato il suolo | Eccolo per le buie calli della Dea | Tra le nere ombre precipitarsi | Indemoniato accecato estatico | Con una scheggia di pietra tra i testicoli strapparsi | Attis". Catullo i testicoli li chiama pondera, "pesi". Poi Attis corre come un pazzo seminando sangue, stambura e sbraita insieme a un branco di evirati fanatici finché crolla per la stanchezza, si sveglia, torna sulla spiaggia, piange, ha orrore di ciò che si è fatto, vuole tornare a casa, ma la dea Cibele gli aizza contro un leone perché Attis se ne stia per sempre a ululare nelle profondità dei boschi. Cibele è la Grande Madre gelosa, i fanatici evirati odiano Venere, odiano il sesso con le donne. Io amo le donne e il sesso con le donne: perciò mi incute terrore e quindi mi tranquillizza sapere che tutte queste famose storia sull'angoscia di castrazione dei maschi alla fine sono io, queste storie significano me che da un momento all'altro, esasperato dalle donne e dal troppo amore per loro, potrei prendere il primo pezzo di lamierino arrugginito che mi capita sottomano e risolvere il mio amore alla radice. Questo è il mito più malvagio che conosco, perciò è il più adorabile perché conficca il mio nemico dentro di me e dentro il mio pensiero delle donne, che è il mio pensiero principale.

2000, Giulio Einaudi editore

- torna alla casapagina di Tiziano Scarpa -